Il 18 aprile 2001 in Sudafrica, a Pretoria, si riaprirà il processo intentato da 39 case farmaceutiche contro il "Medicines Act" di Nelson Mandela. Lila, Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS, annuncia la campagna di boicottaggio delle multinazionali coinvolte e invita ad aderire.

 

 

Quattro milioni di persone sieropositive in Sudafrica non possono curarsi per i prezzi troppo elevati dei farmaci, vincolati ai brevetti di proprietà intellettuale detenuti dalle case farmaceutiche. L’opposizione delle industrie farmaceutiche all’entrata in vigore del "Medicines Act" di Nelson Mandela ha determinato, solo negli ultimi tre anni, 400.000 vittime. Il "Medicines Act", mai entrato in vigore per le pressioni esercitate da multinazionali e Usa, avrebbe permesso la licenza obbligatoria e l’importazione parallela dei farmaci. Le uniche due modalità, previste anche dalle rigide regole del WTO, di ridurre i costi delle spese sanitarie.

I profitti di queste industrie, operatori economici che operano nel campo della salute e che dovrebbero dunque seguire codici etici di comportamento, sono elevatissimi: la GSK, (Glaxo Smith Kline) ha chiuso il 2000 con 11.400 miliardi di utili. Pare impossibile che, nonostante il mercato africano rappresenti per queste aziende solo l’1% del totale dei profitti globali, non vi sia la disponibilità a rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale in aree di emergenza sanitaria quali il Sudafrica. Le spese per la ricerca scientifica, addotte come motivo dell’impossibilità di questa rinuncia, in media non superano il 20% dei bilanci aziendali. E’ invece vero che ben oltre il 30% del bilancio delle aziende farmaceutiche è utilizzato per promuovere i farmaci.

Tutte le 39 case farmaceutiche coinvolte sono colossi economici, operanti nei settori più diversi, dalla chimica alla nutrizione, dai prodotti di bellezza ai prodotti per l’agricoltura. La Monsanto, ad esempio, è una consociata della Pharmacia and Upjohn, anch’essa coinvolta nel processo.

Questi sono i prodotti di più largo consumo che la Lila invita a boicottare:

Alka Seltzer, Aspirina, Autan, Baygon, Lasonil, One-A-Day (Bayer)

Ginkoba, Ginsana, Gergovit, Buscopan, Zerinol, Dulcolax, Guttalax (Boheringer)

Aquafresh, Lactacyd, Lucozade, Nicorette (GSK)

Ovomaltina, Isostad, Cibalgina, Voltaren Emugel, Cereal, Pesoforma, Lecinova (Novartis)

Dr. Scholl’s, Coppertone (Schering)

BOLOGNA in centro, a CAGLIARI, alle ore 12.00, all’ingresso del Centro Commerciale Carrefour

COMO ore 12.00 davanti al supermercato Esselunga di via Carloni

ROMA, dove Lila sarà presente al sit-in davanti a Farmindustria, largo del Nazareno, ore 12.00

PIACENZA, davanti ai centri commerciali

TORINO ore 17.00 presidio di protesta davanti alla Prefettura, piazza Castello

TRIESTE ore 12.00 in centro

e a NAPOLI , ASCOLI PICENO

Hanno già aderito: ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTOROSSO, ASSOCIAZIONE PER I POPOLI MINACCIATI, ATTAC ITALIA, CICA (Coordinamento Italiano Case Alloggio), EQUOCONSUMO di ROMA, FORUM MONDIALE DELLE ALTERNATIVE, S.IN. COBAS, DEMOCRAZIA POPOLARE, GIOVANI COMUNISTI E GIOVANI COMUNISTE, LILLIPUT (Alessandria/Casale). Gruppo promotore di Torino: GRUPPO ABELE, COMITATO TORINESE PER ATTAC, CIRCOLO GAY E LESBICO MAURICE, INFORMAGAY, ASSOCIAZIONE ISOLA DI ARRAN-POLVERE, , UDS, ONG RETE, COOPERATIVA MAG 4 PIEMONTE, COMITATO COLLABORAZIONE MEDICA, IDEADONNA,CISL SCUOLA TORINO, AMIS DU MONDE DIPLOMATIQUE, LEGAMBIENTE PIEMONTE, VOLONTARI PER LO SVILUPPO, ASSOCIAZIONE "DAVIDE E GIONATA", CENTRO STUDI SERENO REGIS, COMITATO PER LA GLOBALIZZAZIONE DEI DIRITTI, LAVORO SOCIETA’, CAMBIARE ROTTA - CGIL, COLLETTIVO UNIVERSITARIO SPARTACO, RSU POLITECNICO, RETE LILLIPUT Torino, LOC, PUNTO ZIP, GIOVANI COMUNISTI, LAVORATORI PER UN FUTURO SOSTENIBILE, MARCIA MONDIALE DELLE DONNE-TORINO PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA, MANI TESE, ALLBA, SINCOBAS, COBAS SCUOLA, BANDIERA ROSSA, FORUM DELLE DONNE DEL PRC, ASSOPACE.

Per informazioni: Lila Cagliari 070 882838, lilaca@pengo.it