Periodico della Cagliari Metropolitana
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L’AGRIFOGLIO

Parlando di simboli verdi del Natale non si può non ricordare l’Agrifoglio che viene associato alle feste di fine anno un po’ in tutta Europa. Il nome scientifico è Ilex Aquifolium mentre in sardo è chiamato Arangiu Aresti o anche Lau Spinosu cioè Alloro Spinoso. Da noi cresce spontaneo nelle zone montuose dove trova il suo habitat ideale, ma è capace di adattarsi anche ad ambienti diversi e può persino trovarsi bene in un vaso, purché sia capiente.
L’Agrifoglio è assai longevo e cresce molto lentamente, il suo aspetto è in genere quello di un arbusto, in realtà però può diventare nel tempo un albero imponente. A Seulo, in località Monte Perdedu, a 1150 m. di altitudine esiste un Agrifoglio alto 7 m. con il fusto di 155 cm. di circonferenza e un esemplare simile si trova anche a Desulo.
Le foglie (dalle quali può ricavarsi un the eccellente) sono di un bel verde uniforme o anche screziate di bianco, coriacee e con il margine spinoso, tanto che in alcune zone d’Italia con l’Agrifoglio si realizzano siepi impenetrabili. Il legno è molto duro e ricercato per lavori di ebanisteria mentre dalla corteccia si ricava una sostanza appiccicosa per la cattura degli uccelli. I fiori sono unisessuali per cui esistono piante maschio e piante femmina e solo queste ultime portano le famose bacche rosse (a condizione ovviamente che esista un Agrifoglio maschio nelle vicinanze).
Per finire ricordo le doti curative di questa pianta le cui foglie costituiscono un eccellente febbrifugo e antiartritico mentre le bacche sono uno dei purganti più energici che la natura ci offra, tanto che se ne sconsiglia vivamente l’ingestione.
                                      ALBERTO CICALO’