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Segnaliamo „Attenti al cane" di Angelo Ferracuti, Ugo Guanda editore
s.p.a., Parma, 1999. Un libro a dire il vero un pó strano; in alcuni punti un pó caotico, in altri fin troppo esplicito, nel contesto interessante ma nulla di piú. Probabilmente il prototipo di „racconto metropolitano" all’italiana, carico di piccole riflessioni, di leggera tristezza, di quotidiane miserie e cattiverie e di rivalse dal gusto fin troppo amaro. Il linguaggio é volutamente basso, esplicito, mai eccessivamente volgare o almeno non con l’intenzione pura di shockare il lettore. La struttura a cornice é nel complesso efficace anche se la figura principale, il tramite, risulta complessivamente un pó a chiazze: troppo sfocato a volte, troppo tagliato altre. Si potrebbe dire „senza infamia senza lode" ma la cosa strana é proprio che alla fine il libro rimane e gira dentro; lentamente, ma gira. Strano... Carlo Dessalvi |