Periodico della Cagliari Metropolitana
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GIARDINO APERTO: DALL’UTOPIA ALLA REALTA’ DEL RECUPERO E
      DELL’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI PSICHICI.

Chissà cosa avrebbe pensato e detto Franco Basaglia del progetto Giardino aperto ?

Il progetto Horizon - Giardino aperto è un programma ideato e sviluppato dalla Provincia di
Cagliari che punta al recupero psicosociale e l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti
con disagio psichico.

Questa iniziativa, che ha preso spunto da un programma più generale finanziato
dall’Unione Europea e finalizzato all’inserimento sociale e professionale dei disabili, è stata
realizzata dall’Assessorato al Personale, Lavoro e Formazione della Provincia di Cagliari e
da alcuni partner regionali: il CRAS (Centro Studi Ricerche e Progettazione sugli Affari
Sociali), l’Azienda USL n° 8 di Cagliari – Servizio Psico-Sociale, l’ASARP (Associazione
Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica) e il WWF Sardegna.

Questi soggetti, per dare corpo e sostanza al progetto (l’unico finanziato in Italia!), si sono
fatti promotori della costituzione di una cooperativa sociale a responsabilità limitata di tipo
B, formata in buona parte da disabili psichici.

Al programma comunitario generale hanno aderito inoltre, con altri specifici progetti, anche
diversi partner internazionali - spagnoli, tedeschi e olandesi –, con i quali la Provincia e i
partner regionali hanno iniziato a confrontarsi.

Appare ormai matura la possibilità che possa svolgersi proprio a Cagliari, tra aprile e
maggio, un grande appuntamento internazionale dove sia possibile approfondire e ragionare
sulle singole esperienze avute, a seguito del progetto Horizon, di riabilitazione e di
recupero delle varie forme di handicap in Europa .

Franco Basaglia è colui che più di ogni altro si è battuto per la Riforma psichiatrica in Italia
e che può senza ombra di dubbio considerarsi il padre spirituale della legge 180, la quale ha
consentito il definitivo superamento dei manicomi e l’attuazione di servizi alternativi per la
cura delle malattie mentali.

Il progetto della Provincia di Cagliari e dei suoi partner regionali sopra elencati si ispira a
questi principi e lancia con questo spirito una sfida anzitutto sul piano culturale.

Difatti, ancora troppo diffuso è nella nostra società un atteggiamento di scarsa sensibilità,
comprensione e solidarietà nei confronti dei disabili psichici, di coloro che troppe volte
vengono considerate più persone da evitare o da deridere che da aiutare. 

Non è stato certamente facile avviare questa esperienza né lo sarà continuarla, anche in
considerazione del fatto che il progetto è finanziato solo fino al 31 marzo prossimo.

La cooperativa si sta specializzando oggi in questa prima fase in alcune attività produttive
in serra e di falegnameria.

Il lavoro di formazione professionale e di produzione viene svolto in un’azienda di San
Sperate messa a disposizione dalla Provincia per il periodo strettamente limitato alla
crescita della stessa cooperativa.

C’è la convinzione, però, che la cooperativa possa diventare una vera impresa, sana e
produttiva, e che nel giro di poco tempo possa sorreggersi da sola sulle proprie gambe.

I segnali sono più che confortanti e la convinzione non appare del tutto astratta.

Chi ha potuto visitare l’ultima Fiera Natale di Cagliari avrà certamente notato lo stand
della cooperativa Giardino aperto con i suoi splendidi prodotti floreali che sono stati offerti
a prezzi di promozione ai tanti visitatori accorsi.

La vera scommessa oggi è che la cooperativa possa continuare a vivere e a crescere oltre il
31 marzo, affinché possa dare nuove opportunità di lavoro e di integrazione sociale a nuovi
soci.

Molto dipenderà dalla loro capacità e volontà di continuare e progredire, ma molto
dipenderà anche dall’aiuto e dal sostegno che altri Enti pubblici e privati, oltre alla
Provincia, potranno dare allargando le possibilità di crescita e di lavoro per questa
"impresa".

E’ questa una strada tracciata per nuove e altre possibili esperienze per un mondo che non
può essere abbandonato e lasciato solo con se stesso.

Mantenere fermo il binocolo dell’informazione su questa realtà e seguirne ancora su questo
giornale il suo auspicabile sviluppo positivo, ci sembra, forse, il modo più utile per
continuare a incoraggiarli e aiutarli ad andare avanti.

                                                                  Marco Asunis