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Polvere di stella
di Carlo Atzeri
atzeri@tiscalinet.it
Negli ultimi due nostri articoli abbiamo discusso di tossicodipendenza,
e come se fossi stato ispirato da un indovino, oggi 17 gennaio, l'argomento
è tornato di una attualità imprevista. E' di oggi la notizia
della proposta di legalizzazione che una parte del governo vorrebbe discutere,
è di oggi la notizia diffusa dal Prof. Aiuti che il 50% dei nuovi
sieropositivi contrae la malattia dallo scambio delle siringhe, è
di ieri la notizia di un Maradona devastato dagli effetti delle droghe.
Oggi mi discosto un poco dai miei canoni strettamente medici per riflettere
più umanisticamente e meno scientificamente sulla tragedia di Diego
Armando Maradona.
E' tutto sommato la storia di un uomo grande in un rettangolo
di gioco ma piccolo piccolo nella vita. E' la storia di un ragazzo che
non ha saputo essere felice. E' la storia di un uomo che aveva tutto tranne
la capacità di poterselo permettere. E' la storia di chi non si
è mai capito, è la storia di quasi tutti i tossicodipendenti.
In Maradona abbiamo visto il paradiso e l'inferno, il genio e la stupidità.
Abbiamo visto finti amici e conoscenti glorificare qualunque cosa dicesse
il campione, abbiamo sentito scusare gli atteggiamenti più deplorevoli,
accusare complotti e intrighi internazionali, coinvolgere la società
e la camorra senza mai però fare la cosa più giusta, fermarlo.
Maradona andava fermato, contraddetto, censurato, salvato. Se il Dieguito
è oggi un uomo finito parte della colpa è qui in Italia.
E' la storia di una stella finita nella polvere per la
polvere. E' la storia di tanti. E' una storia triste. |