Periodico della Cagliari Metropolitana
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Roald Dahl, Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra, Tea due, L.7000

Si tratta di due racconti brevi, gustosissimi, caustici ed irriverenti. Il primo che da il titolo alla raccolta è la storia di un librario
antiquario di Londra che coltiva, con la sua segretaria-amante,una redditizia passione: mandare conti per libri mai acquistati alla
famiglia di persone appena decedute. Tutto sembra funzionare a meraviglia e dare lucrosi frutti, dei quali il librario (descritto da
Dahl come un individuo gretto e per niente curioso) trae una gioia per così dire ragionieristica. Qualcosa però nel meccanismo si
inceppa e scopre i difetti di un piano quasi perfetto. 

Il secondo racconto, intitolato Lo Scrittore Automatico, è una fantasiosa storia incentrata su un computer che scrive romanzi. La
velocità e la perfezione delle opere e tale da mettere in crisi gli scrittori reali che non reggono il passo. Il racconto è divertente e
ricco di una feroce e dissacrante (auto)critica nei confronti del mondoi letterario inglese. Unico neo in questo libro è la copertina
davvero poco elegante e ancor meno curata che lo rende, ingiustamente, ben poco attraente. Peccato. 

Rosanna Mura