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DUE ANNI DI BUCOLICA
Bucolica compie due anni. Nata come una sfida, quasi un gioco,
questa rubrica si avvia alla maturità e si è ormai consolidata
come una piacevole abitudine e un gradito appuntamento per i lettori di
Nuova Città. Due anni sono un tempo che consente di tentare
qualche riflessione e un primo bilancio.
Per il sottoscritto si è trattato di una esperienza nuova e
gratificante: non sono un giornalista ma mi piace scrivere e soprattutto
mi piacciono le piante, tutte le piante, perché non esistono alberi,
arbusti ed erbe che meritano rispetto e considerazione ed altri che si
possono invece distruggere senza criterio e senza scrupoli. Le piante
nel loro insieme sono le nostre più preziose compagne di viaggio
su questa terra, essenziali per l’esistenza di qualsiasi ecosistema,
rappresentano la condizione necessaria per la vita sul pianeta. Non
è certo una scoperta nuova, dirà qualcuno, e in effetti si
tratta di una constatazione elementare ma è anche una delle verità
che più spesso gli uomini dimenticano quando ricambiano i generosi
doni provenienti dalle piante con piccole e grandi devastazioni ambientali
che, direttamente o indirettamente, portano al depauperamento del
patrimonio verde.
Forse è un proposito un po’ ambizioso, ma a me sembra
che uno spazio come Bucolica possa fornire un contributo utile per conoscere
le piante e poterne fare così l’oggetto di un amore più consapevole.
Voglio qui ringraziare Rosanna Mura e Francesco Piras per aver creduto
in questa idea e per avermi dimostrato fiducia nell’affidarmi l’incarico
di curare questa rubrica. Ma soprattutto ringrazio i lettori dai quali
ricevo affettuosi incoraggiamenti e preziosi consigli. Continuate a sottopormi
le vostre curiosità e le vostre richieste ed io cercherò
di rispondere a tutti.
ALBERTO CICALO’
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