Una barca da pesca affondata da un missile partito dalla base di Decimomannu.

Capo Frasca, truppe Nato che si addestrano alla pesca con ordigni da guerra a pochi metri dalla riva di una spiaggia pubblica: sono gli episodi, ultimi in ordine di tempo, di “normale” vita dei poligoni sardi. L’indignazione e le preoccupazioni della popolazione rimbalzano sulla stampa per alcuni giorni ma, prevedibilmente, neanche questa volta riusciranno ad attirare l’attenzione dei tanti che, per obbligo istituzionale, devono tutelare la sicurezza e le esigenze dei cittadini che li hanno eletti come loro rappresentanti e amministratori. Presto anche questi episodi finiranno nel dimenticatoio e si continuerà a non trarre conseguenze e fingere d’ignorare i pesanti problemi che sollevano.

  1. Lo scempio ambientale provocato dalle migliaia di bombe, razzi, cannonate per nove mesi all'anno ed il saccheggio delle risorse dell’isola anche fuori dei confini degli immensi spazi aerei, marittimi e terrestri che la Sardegna, suo malgrado, è costretta a mettere a disposizione della Nato. L’uso per fini “privati” dei gioiellini da guerra da parte delle Forze Armate di mezzo mondo in perenne esercitazione in Sardegna, non si limita alla pesca con bombe, illegale per i civili. La passione dei militari per setacciare i siti archeologici con i metal detector è nota e impunita, stupisce che alcune settimane fa due soldati statunitensi siano stati fermati dai carabinieri.
  2. I rischi ai quali è esposta la popolazione. Da sempre la tutela della cittadinanza dalle Forze della Difesa è stata demandata in modo esclusivo alla Dea Fortuna e a Sant’Efisio, il patrono guerriero. Ricorrenti incendi con le stellette, frequenti ritrovamenti casuali di ordigni bellici Nato in aree fuori poligono, siti militari adibiti a discariche fuorilegge di rifiuti nocivi e pericolosi, deposito combustibili AMI-Nato di M. Urpinu abusivamente operativo in violazione dei parametri di sicurezza, porti a rischio nucleare di Cagliari e La Maddalena e piani di evacuazione illegalmente tenuti segreti, percentuali anomale di leucemie sia tra la popolazione (sei casi accertati nella zona del poligono di Quirra, altri di cui si vocifera) sia tra i militari in servizio nei poligoni sardi ( ricordiamo: Giuseppe Pintus, Lorenzo Michelino, Roberto Buonincontro, David Zulian, Carmine Ambrosio). Nulla è riuscito a scuotere il costante, ostinato disinteresse della classe politica e delle istituzioni sarde e la cieca accettazione delle “verità ufficiali”.

Le Autorità Militari preannunciano i risultati delle indagini “accurate e approfondite” per l’accertamento delle eventuali responsabilità e informano che la pesca con bombe è "un’azione di tipo esercitativo compiuta in piena legalità" per eliminare il pericolo di un residuato bellico inesploso, quindi per la nostra sicurezza e, presumibilmente, anche per il bene della Nato e dei contribuenti perché consente notevoli risparmi sulla spesa per alimenti destinati alle truppe. Per l’affondamento della barca formulano l’ipotesi che sia stato provocato da “una pietra schizzata” in alto mare e parlano di << incidente più unico che raro>>. Resterebbe da spiegare perché i pescatori sostengano che è normale routine sentire il sibilo di proiettili vaganti tagliare l’aria e finire in acqua ben oltre la zona militarizzata e perché la stragrande maggioranza dei sardi conosca casi di amici o conoscenti mitragliati, bombardati o sbalzati in acqua in prossimità delle zone militarizzate e miracolosamente illesi. Molti hanno bevuto la “verità ufficiale” che l’uranio impoverito è innocente e le percentuali anomale di leucemie e linfomi Hodgkin sono determinate da misteriose “cause oscure”, si berranno anche la storia di sassi vaganti in alto mare e di venti di maestrale che soffiano al contrario! Comitato sardo Gettiamo le Basi

*PER RICORDARE alcuni attentati delle FF.AA alla sicurezza dei cittadini.

L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna Abbasanta, l’incendio di Tanca Regia provocato da forza Paris –14/15-7-200 Perdasdefogu, fiamme nel poligono 23-8-2000 Perdasdefogu, incendio all’interno della base militare 27-8-2000 Fiamme anche a Capo Teulada 31-8-2000 Arbatax, dopo giorni di ricerca, ritrovati e fatti esplodere in mare i due missili “persi” dal poligono di Quirra. 28/30 maggio 1998 La Nuova Sardegna: < Tre militari Usa con l’hobby delle antichità. Sono stati pizzicati in azione col metal detector a capo Testa.> 3-5-2001 << Truppe d'assalto in esercitazione superano i confini della base di Teulada e invadono lo stagno di Porto Pino. War games tra i pescatori.>> 17-12-2000 teulada (..) decine di ettari macchia mediterranea sono andati a fuoco nella base militare 6-7-99 …le fiamme hanno devastato le caserme del poligono di Perdasdefogu 28-7-98 arbatax. Ordigno nei fondali di Cala Moresca (..) non è certo la prima volta per cui normale che dall’Ufficio circondariale marittimo, dalla guardia finanza e dai carabinieri, si continui a chiedere prudenza.> 29-8-1998 Capoterra. 4-10-1998 L’Unione Sarda Teulada. Incendio all'interno della base. 31-5-01 <> 14-12-00 Cagliari-Sella del Diavolo, rogo accanto al deposito di carburante della Marina Militare 8-8-2000 < Cagliari, scoppia l’oleodotto (dell’aeronautica), il kerosene inquina le acque del porto> 13-5-99; 12-6- 99; 8-6-99

Quegli "incidenti" del 23 maggio

Le imponenti esercitazioni Nato in corso in Sardegna incominciano a dare frutti. Arborea (Oristano), una barca da pesca affonda colpita da un missile partito dalla base di Decimomannu- Capo Frasca. Sant'Antioco (CA), i militari si "addestrano" alla pesca con bombe fuori dall'area del poligono a pochi metri dalla riva di una spiaggia pubblica. Sono gli episodi, ultimi in ordine di tempo, di “normale” vita dei poligoni sardi. L’indignazione e le preoccupazioni della popolazione rimbalzano sulla stampa per alcuni giorni ma, prevedibilmente, neanche questa volta riusciranno ad attirare l’attenzione dei tanti che, per obbligo istituzionale, dovrebbero tutelare le esigenze e il diritto alla sicurezza dei cittadini che li hanno eletti come loro rappresentanti e amministratori. Cieca fedeltà atlantica, bramosia di ottenere "certificati di affidabidabilità" dalla potenza che governa la pace/guerra nel mondo, si traducono per i due opposti schieramenti, Polo e Ulivo, nella consegna del silenzio, la consolidata prassi del "non disturbare il guidatore".

Le parole d'ordine sono: eludere, minimizzare, dimenticare rapidamente, non trarre conseguenze e fingere d’ignorare i pesanti problemi che sollevano i recenti episodi di arroganza e prevaricazione militare.* 1) Lo scempio ambientale ed il saccheggio delle risorse dell’isola anche fuori dei confini degli immensi spazi aerei, marittimi e terrestri che la Sardegna, suo malgrado, è costretta a mettere a disposizione della Nato. L’uso per fini “privati” dei gioiellini da guerra da parte delle Forze Armate di mezzo mondo in perenne esercitazione in Sardegna, non si limita alla pesca con bombe, illegale per i civili. La passione dei militari per setacciare i siti archeologici con i metal detector è nota e impunita, stupisce che alcune settimane fa due soldati statunitensi siano stati fermati dai carabinieri. 2) I rischi ai quali è esposta la popolazione. Da sempre la tutela della cittadinanza dalle Forze della Difesa è stata demandata in modo esclusivo alla Dea Fortuna e a Sant’Efisio, il patrono guerriero. Ricorrenti incendi con le stellette, frequenti ritrovamenti casuali di ordigni bellici Nato in aree fuori poligono, siti militari adibiti a discariche fuorilegge di rifiuti nocivi e pericolosi, deposito combustibili AMI-Nato di M. Urpinu abusivamente operativo in violazione dei parametri di sicurezza, porti a rischio nucleare di Cagliari e La Maddalena e piani di emergenza ed evacuazione illegalmente tenuti segreti, percentuali anomale di leucemie sia tra la popolazione (sei casi accertati nella zona del poligono di Quirra, altri di cui si vocifera) sia tra i militari in servizio nelle basi sarde ( ricordiamo: Giuseppe Pintus, Lorenzo Michelino, Roberto Buonincontro, David Zulian, Carmine Ambrosio). Nulla è riuscito a scuotere il costante, ostinato disinteresse della classe politica e delle istituzioni sarde e minarne la totale, acritica accettazione delle più incredibili “verità ufficiali”. Le Autorità Militari preannunciano i risultati delle indagini “accurate e approfondite” per l’accertamento delle eventuali responsabilità. Comando della Marina Militare e capitaneria di porto di Cagliari arrogantemente informano che la pesca con bombe è <> per eliminare il pericolo di un residuato bellico inesploso, quindi, deduciamo, per la nostra sicurezza e per il bene della Nato e dei contribuenti europei perché consente notevoli risparmi sulla spesa per alimenti destinati alle truppe. Il colonnello Luigi Turco, comandante della base di Decimomannu, formula la fantasiosa ipotesi che l’affondamento della barca sia stato provocato da “una pietra schizzata” in alto mare e parla di << incidente più unico che raro>>. Resterebbe da spiegare perché i pescatori continuino a denunciare che è normale routine sentire il sibilo di proiettili vaganti tagliare l’aria e finire in acqua ben oltre la zona militarizzata e perché la stragrande maggioranza dei sardi conosca casi di amici o conoscenti mitragliati, bombardati o sbalzati in acqua in prossimità delle zone militarizzate e illesi per miracolo. Miracolo che non ha toccato Manfredi Cadelano che nel ''71, a diciotto anni, ha avuto entrambe le gambe trapassate da un proiettile sparato da un aereo in addestramento nel poligono di tiro di Capo Frasca.

Molti hanno bevuto la “verità scientifica ufficiale” che l’uranio impoverito è innocuo e le percentuali anomale di leucemie e linfomi Hodgkin sono determinate da misteriose “cause oscure”. Si berranno anche la storia dei sassi vaganti in alto mare!

Comitato sardo Gettiamo le Basi (per il comitato Mariella Cao tel 070823498)

*PER RICORDARE alcuni attentati delle FF.AA alla sicurezza della popolazione. L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna: Abbasanta, l’incendio di Tanca Regia provocato da forza Paris –14/15-7-200 Perdasdefogu, fiamme nel poligono 23-8-2000 Perdasdefogu, incendio all’interno della base militare 27-8-2000 Fiamme anche a Capo Teulada 31-8-2000 Arbatax, dopo giorni di ricerca, ritrovati e fatti esplodere in mare i due missili “persi” dal poligono di Quirra. 28/30 maggio 1998 L’Unione Sarda <

> 14-12-00 Cagliari-Sella del Diavolo, rogo accanto al deposito di carburante della Marina Militare 8-8-2000 < Cagliari, scoppia l’oleodotto (dell’aeronautica ), il kerosene inquina le acque del porto> 13-5-99;

12-6- 99;

8-6-99 La Nuova: < Tre militari Usa con l’hobby delle antichità. Sono stati pizzicati in azione col metal detector a capo Testa.>

3-5-2001 << Truppe d'assalto in esercitazione superano i confini della base di Teulada e invadono lo stagno di Porto Pino. War games tra i pescatori.>> 17-12-2000

6-7-99

<…le fiamme hanno devastato le caserme del poligono di Perdasdefogu> 28-7-98

29-8-1998 Capoterra. 4-10-1998

P.S. decisamente troppo numerose le bombe e i missili ritrovati, sempre rigorosamente risalenti alla seconda guerra, come assicurano i comandi militari. Non susciterebbe stupore se tra un pò tireranno in ballo anche le guerre puniche:nessun sospetto deve sfiorare le permanenti esercitazioni Nato nelle acque e nella terra di Sardegna.