Per una strategia dell'occupazione in Europa
Nell'ambito del vertice straordinario della UE svoltosi a Lisbona il 23 e 24 aprile scorso, il Ministri del Lavoro e della solidarietà della repubblica francese, del regno Unito, dell'Italia e del Belgio, hanno riaffermato congiuntamente le direttrici ritenute prioritarie per una europa più solidale e creatrice di occupazione. Nel documento sottoscritto si sottolinea l'importanza di affrontare contemporaneamente le politice economiche, dell'occupazione e della coesione sociale. Entrambi sono correlate e costituiscono una piattaforma indispensabile per garantire quelle aspettative in materia di diritti di cittadinanza e di coesione. I ministri presenti hanno affermato che l'obiettivo comune è la ricerca della piena occupazione. Il che comporta una crescita economica che sia durevole e che incoraggi l'integrazione. Per ridurre sensibilmente la disoccupazione il vertice ha ritenuto che si debba assicurare in seno all'Unione europea un contesto di crescita non inflazionistica almeno del 3% annua. E questo dato, ancorchè auspicabile, si scontra purtroppo con le previsioni di crescita rese note dal FMI e dalla stessa Commissione europea, che prevedono invece una crescita media inferiore alle attese per tutta l'area europea. Una premessa fondamentale in ogni caso, si sottolinea nel documento, è la conoscenza del mondo del lavoro e del mercato del lavoro per consentire di anticipare la domanda e per favorire un rapido adattamento agli impieghi. In quest'ottica i Ministri interessati hanno sostenuto che occorre rafforzare il sistema di valutazione dei risultati dei Piani Nazionali messi in campo dal processo di Lussemburgo del novembre 1997, allorchè di decise di promuovere una "strategia globale" in materia di occupazione tra i 15 Stati membri della UE con al centro la definizione di criteri informatori, obiettivi quantitativi e di scambio delle migliori pratiche, tutti elementi questi che si sono tradotti nei singoli Piani di Azione Nazionali. In questo campo, come in quello degli interventi per la protezione sociale, la lotta contro le discriminazioni e le misure per favorire l'inclusione sociale, il vertice ha infine rilevato l'importanza che assume il ruolo dei soggetti interessati, in particolare delle parti sociali.
Fabrizio Grauso