L’ ovetto Napoleone
C’ era una volta un ovetto dentro un pollaio che venne colpito da un raggio lanciato da una strega . Il raggio aveva un grande potere : quello di dargli vita . Un agricoltore , passando da quelle parti , raccolse il povero
piccolo uovo. L’ uovo rimase per molti anni dall’ agricoltore ricevendo cure e amore; quando diventò grande
prese vita e riuscì a fare miracoli : ridonava la vista ai ciechi, dava la parola ai muti…
Un triste giorno si celabrò il funerale dell’ agricoltore con le galline che cantavano le canzoni e gli animali della fattoria piangevano con il fazzolettini sul nasino. Per via dei miracoli dell’ ovetto, ormai cresciuto, il Re voleva conoscere a tutti i costi : così mandò le sue guardie ad prendere l’ uovo.
L’ ovetto diventò irrascibile così che le guardie dovettero metterlo in una gabbia di vetro in cui dentro c’ era un’ ovetta. Arrivati al palazzo reale l’ ovetto venne liberato e il Re volle sapere il suo nome, l’ uovo rispose: <<BRUTTO INCAPACE! DOVRESTI SAPERLO CHE IO NON HO UN NOME!>>. Allora il Re rimediò organizzando una festa dove il Re proclemò a gran voce: <<Il nome di questo ovetto sarà NAPOLEONE! Verrà conosciuto in tutto il mondo e avrà fama e gloria!>>. Durante la celebrazione l’ uovo venne portato in una carrucola di lusso ricoperta d’ oro. La carrucola caddeper colpa della strega che mandò una saetta contro la corda che sosteneva la carrucola.
L’ uovo cadde e si spacco : il gatto se ne andò via dalla strega per poi aiutare gli altri che credevano nell’ uovo ormai spiaccicato.Tutte le guardie e le altre persone raccolsero i pezzi dell’ uovo per poi riunirlo come un puzzle: mancava un pezzetino e tutti erano disperati . Il gatto , passando da quelle parti, vide l’ ultimo pezzetto e lo consegnò alla principessa che poi lo diede al Re: finalmente l’ uovo era completamente ricostruito. L’ uovo Napoleone , ricoperto da un’ aura, risuscitò e , da quel girno il gatto diventò il seguagio dell’ uovo.Così da quel giorno , i due personaggi divennero famosi e ammirati : uscirono nei giornali sempre in prima pagina! E così i pittori più famosi li dedicarono delle pitture che ora sono costuditi nel grande museo di Milano.
Roberta Lai , Nicolò Lancioni e Bruno Laconi
La leggenda dell’arcobaleno
Tanto tempo fa nel cuore dell’Africa vivevano i pigmei, un popolo di persone molto piccole, infatti pigmeo vuol dire uomo piccolo.Questi si cibavano di radici e di erbe e con alcune di esse si curavano. I guerrieri per combattere utilizzavano, come armi, lance, asce, ma soprattutto archi e frecce. Le donne raccoglievano frutti e spezie e allevavano i figli.Un giorno accadde che dopo una forte tempesta apparve per la prima volta l’arcobaleno.Non sapendo cosa fosse lo attaccarono con archi e frecce.Accorgendosi che era inoffensivo si fermarono e lo ammirarono,lo chiamarono arcobaleno.
Federica Capra,Giulia Murroni e Roberto Careddu